Nel mese di febbraio, nella nostra scuola Patrizi  sono venute due dottoresse dell’ASUR di Civitanova Marche ed hanno condotto due incontri per ogni classe seconda media, per far capire l’importanza che si deve dare ad una corretta alimentazione.

Nel primo incontro è stata illustrata la PIRAMIDE ALIMENTARE.  I cibi che dobbiamo consumare il meno possibile, sono indicati dalla punta della piramide alimentare, man mano che si scende ci sono i cibi da consumare più spesso. 

Per quanto riguarda i grassi, bisogna limitare la quantità e stare attenti alla qualità. I grassi più salutari sono l’olio extravergine d’ oliva, di girasole, di arachide e i grassi del pesce. Quelli da evitare sono l’olio di colza, di cocco, di palma, la margarina e i grassi di origine animale come il burro.

Le lezioni hanno ben spiegato che cibi e bevande come Coca Cola e patatine contengono una percentuale troppo alta di zucchero e sale. Al massimo si dovrebbero consumare al giorno 25 grammi di zucchero e 5 grammi di sale.

Anche nei prodotti dove c’è scritto “senza zucchero” o “light”; possiamo trovare sciroppo di fruttosio, glucosio, maltosio e destrine che sono, anche questi, zuccheri.

Nei succhi di frutta che compriamo, dobbiamo stare molto attenti alle percentuali. Se in un succo c’è una percentuale di 100% di frutta vuol dire che quella bevanda è fatta solo di frutta e fa bene per il nostro organismo. Se invece la frutta contenuta va dal 25% al 50% significa che sono stati aggiunti altri ingredienti come acqua e zuccheri. Questi devono essere sempre dichiarati sull’etichetta.

Nei prodotti confezionati sono usati degli additivi chimici sia per esaltare il sapore del prodotto (esaltatori di sapidità) o per renderlo più gradevole all’occhio (coloranti) sia per mantenerne la freschezza (conservanti). In più, spesso sono usati dolcificanti artificiali come aspartame e saccarina.

In un secondo incontro, sono state analizzate le etichette  dei prodotti alimentari che maggiormente consumiamo. Le classi sono state divise in gruppi con alimenti diversi da analizzare: bibite gassate; biscotti; prodotti salati; cioccolate e i succhi di frutta. 

Le dottoresse hanno fatto capire che l’etichetta consente di avere informazioni su caratteristiche, ingredienti e qualità del prodotto alimentare. Tutte le informazioni devono essere scritte in modo leggibile.

Nella confezione del prodotto sono scritte informazioni facoltative, come indicazioni nutrizionali e obbligatorie come denominazione, durabilità del prodotto, condizione di conservazione ed uso, allergenici, elenco ingredienti, quantità al netto, dichiarazione nutrizionale, nome o ragione sociale, paese d’origine o luogo di provenienza.

Grazie a questa esperienza si è capito che anche se un prodotto, ad esempio “Vita Snella”, ha un nome che cattura l’attenzione e sembra far bene, può contenere grassi che fanno male al nostro organismo.

Dopo questi incontri abbiamo capito che bisogna essere critici nei confronti di ciò che mangiamo per essere protagonisti delle nostre scelte.

Chiara A., Ludovica B., Gaia V.

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